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Ritorno da Sassa |
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Scritto da Davide Florian |
Lunedì 27 Luglio 2009 00:00 |
Cari Alpini, ragazzi del C.A.I. ed amici tutti, è con un po’ di amarezza che vi scrivo queste righe sull’esperienza di capo campo che ho fatto a Sassa, frazione a 15 km dal centro di l’Aquila. Si tratta però di un’amarezza positiva, derivante dal distacco ed il saluto che precede il ritorno a casa, sapendo di aver fatto il possibile. Ahimè, il tempo è però tiranno e le cose da fare sono ancora molte. All’alza bandiera del mattino ho ricordato più volte, a tutti i volontari, che siamo gente a cui piace andar in montagna, e amando la montagna, sappiamo affrontare con grinta le fatiche e le difficoltà che ci si parano davanti. Vi assicuro che senza queste donne e questi uomini, non ce l’avrei fatta. Ognuno ha svolto il suo compito con caparbietà e costanza - dal lava pentole al cuoco, dal responsabile della manutenzione al segretario – per risolvere al meglio i problemi e dare sollievo alle persone ancora residenti nei campi. I primi due giorni sono stati duri e, a causa di alcuni ordini di alimentari inevasi, abbiamo fatto i miracoli per dar da mangiare alla gente. Fortuna che c’erano pasta, verdure e carne in scatola! In cucina han lavorato magistralmente persone che normalmente sono carpentieri, pensionati ed impiagati; di cuochi professionisti neanche l’ombra! Il crescente affiatamento fra tutti noi, ha consentito di risolvere i vari problemi e gestire la situazione.
Sono molte le cose fatte, ma rimane il rammarico di non aver visitato i campi satellite e neanche l’Aquila. Vi assicuro che la televisione non può rendere a pieno l’idea di quel che è successo. I riflettori hanno sempre dato risalto alle disgrazie ed alle grandi opere, escludendo le periferie e la forza dei volontari. Invito quindi tutti a sporcarsi le mani, raccogliendo fondi e materiali, donando qualche giorno del proprio tempo per aiutare l’Aquila a riprendere il volo. |